giovedì 8 gennaio 2015

Non ci avrete mai. Perché siamo tutti Charlie, ormai.

Dopo tanto tempo ricomincio a scrivere.
Ricomincio a scrivere perché mi accorgo che sono stata una stupida a mollare in questo modo...
Ricomincio a scrivere perché sono scioccata.
E lasciatemi dire che oltre ad essere scioccata sono veramente incazzata.
Perché non è possibile entrare una mattina qualunque nella redazione di un giornale e iniziare a sparare a sangue freddo contro chi sta solo esprimendo il proprio pensiero. Contro chi non ha avuto mai paura di raccontare la verità. Nonostante tutte le minacce subite.
La satira è l'unico modo per dimostrare di non avere paura di esprimere ciò che si pensa e di cercare di farlo capire anche agli altri.
Ma non è stato solo un atto terroristico al settimanale satirico francese Charlie Hebdo.
È stato un attacco alla libertà di tutti.


Avrei voglia di prendere in mano un fucile e sparare in faccia ai due terroristi che hanno provocato la strage. Avrei tanta voglia di sparargli a sangue freddo e senza nemmeno pensarci due volte, come del resto hanno fatto loro. Ma so benissimo che l'unica cosa da non fare è rispondere alla violenza con altra violenza.
Non si spegne il fuoco con altro fuoco.
<<Vendicheremo il Profeta>> hanno gridato prima di incominciare a sparare.
Ma quale Dio vorrebbe una cosa del genere?
Quale?

Forse alzando il fuoco su quei giornalisti e quegli artisti credevano di metterli a tacere per sempre. Ma se credono davvero di aver ucciso anche il loro pensiero si sbagliano.
Perché adesso la loro parola è diventata la nostra parola.
Tutta la Francia è insorta.
Tutto il mondo sta gridando: <<Je suis Charlie>>

Io penso che questa tragedia ci abbia messo alla prova.
Ci ha fatto reagire.
E forse ci ha anche ricordato quanto sia importante la libertà.
E ci ha ricordato di non darla mai per scontato.
Ma soprattutto ha ricordato a me personalmente una cosa che mie ero forse dimenticata. Mi ha ricordato quello che voglio fare nella mia vita: scrivere.
Esprimere il mio pensiero e soprattutto raccontare la verità.
Perché per quanto molto spesso non sia affatto piacevole da sentire qualcuno la dovrà pur gridare al mondo.